martedì 22 novembre 2011

Giorgio Morandi A Bologna

Arena del Sole - Nuova Scena - Teatro Stabile di Bologna presenta il ritorno di uno spettacolo unico: Morandi, su testi Luigi Gozzi, drammaturgia di scena e regia Marinella Manicardi, con Alessandra Frabetti, Marinella Manicardi, Marina Pitta, dal 15 al 28 novembre in scena sul palco delle Moline.

Chi lo ama lo considera il più grande pittore italiano del 900, lo ritiene indispensabile per l’apparizione dell’astratto, dell’informale, del pop, dell’arte povera. Lo ritiene ispiratore di architetti, di registi cinematografici, di fotografi, della grafica in ogni sua applicazione. Chi lo ama lo idolatra, ne fa un monaco schivo, gentile, riservato, un filosofo zen che scrive, con pennelli, inchiostri e acque colorate, trattati sulla percezione. Un pittore sensibile alla luce, che concentra su pochi oggetti quotidiani le infinite variazioni della rappresentazione del mondo. Chi lo detesta lo descrive come ostile, furbo, scostante, triste e distruttivo, povero di fantasia e ancor più di sentimenti, ultimo figurativo reazionario in un mondo che sovvertiva tutti i canoni della pittura e dell’immaginario.

Morandi nasce con il cinema, ma non va a vederlo, se lo fa raccontare. Nasce con la fotografia, ma rifiuta di posare per Cartier Bresson, perché gli fa perder tempo. Lui deve occuparsi dei suoi paesaggi a Grizzana, del suo cortile in via Fondazza, dei suoi oggetti, bottiglie, barattoli, tazze, teiere, utensili quotidiani, scelti con cura per la loro forma armonica o per il loro squilibrio. Gli oggetti li sceglie, li dispone, li sposta, li trucca come un regista con gli attori, sul palcoscenico del suo studio/camera da letto. Gli oggetti: perché dopo aver detronizzato il sacro e l’umano nella rappresentazione della realtà, gli oggetti sono ora la sola cosmogonia riconosciuta da lui e riconoscibile da tutti. E Morandi sceglie i suoi modelli a uno a uno tra le cose che l’utilizzo quotidiano non ci consente più di vedere.

Morandi in scena non c’è. C’è lo spazio bianco in cui le sorelle ritrovano e raccontano la vita in via Fondazza, a Bologna, dove con il fratello hanno sempre vissuto. Sulle pareti di questo spazio affiorano le prove di colore, la ricerca delle forme, gli equilibri e le esplosioni del lavoro di Morandi. In questo personale teatro degli oggetti di Morandi tocca alle attrici/sorelle il compito di ricostruire e reinventare la memoria degli oggetti e degli spazi. Esse lo fanno sia con la parola sia col gesto e in tal modo affrontano la fondamentale opposizione tra soggetto e oggetto, così come il superamento di tale contrasto e anzi il suo annullarsi. E probabilmente tutto questo avviene nella riscoperta dell’infantile piacere e incertezza della ripetizione. Fino all’ultimo quadro, fino alla morte. Fine della ripetizione.

Info su prenotazioni e biglietti sui siti del teatro.

TEATRO DELLE MOLINE
Via delle Moline
Bologna
Info: 051235288


LINK: » Il sito dell'Arena del Sole
» Il sito del Teatro delle Moline

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